Contro il Coronavirus abbiamo bisogno di dati accurati e più trasparenza

Davide Bacarella (+Europa Firenze): “La Toscana renda accessibili i dati regionali e si faccia sentire dal governo”
Firenze – 16/11/2020. Il Presidente della Toscana, Eugenio Giani, ha messo in discussione la necessità di ulteriori misure restrittive nella regione, che è appena passata da zona arancione a zona rossa. Vista la situazione, crediamo che sia necessario spingersi oltre e trasformare l’amarezza, certo comprensibile, in una critica all’attuale gestione dell’emergenza sanitaria da parte del governo.
Nell’ultimo periodo l’Italia ha rincorso il virus, come mostrano il susseguirsi di nuovi DPCM, i problemi riscontrati nelle attività di contact tracing e il rapido sovraccarico delle strutture sanitarie.
I 21 indicatori per valutare l’andamento dell’epidemia nelle regioni, individuati dal Ministero della Salute e dall’Istituto superiore di Sanità, non sono ancora stati spiegati in maniera esaustiva e non si conosce, ad oggi, l’incidenza di ogni indicatore sulle decisioni finali. Inoltre, i dati comunicati ufficialmente ogni giorno, aggregati e su base regionale, offrono una ricostruzione parziale, se non fuorviante, dell’intero quadro.
“Arrivati a questo punto – spiega Davide Bacarella, coordinatore del gruppo +Europa Firenze – abbiamo bisogno di maggiore trasparenza. Abbiamo bisogno di più dati: dati obiettivi, accurati, disaggregati, anonimi e sempre aggiornati. Sia per consentire alla comunità scientifica di rielaborarli e verificarli, sia per permettere all’opinione pubblica di conoscerli”.
L’analisi dei dati può aiutare a capire meglio dove, come e perché il contagio si diffonde (in quali luoghi, in quali circostanze e attraverso quali soggetti) ed è fondamentale per costruire strategie articolate che prevedano interventi “su misura”: in singoli comuni o singole aree, evitando determinati comportamenti e limitando specifici settori.
“Oggi – continua Bacarella – la Toscana contesta gli attuali criteri di valutazione e ha l’occasione di farsi sentire. Lo faccia davvero: renda accessibili tutti i dati delle rilevazioni regionali e apra una discussione costruttiva che senz’altro sarà utile per programmare le settimane a venire senza improvvisazioni né salti nel buio”.